Addio ‘spelacchio’ teramano: al suo posto arriva un abete del Caucaso di 8 metri

E’ arrivato a fine vita il cedro che per 15 anni ha costituito il simbolo della festività natalizia in piazza Martiri: è secco e va eradicato. Al suo posto una ‘abies nordmanniana’ donata dall’impresa di Raffaele Falone

TERAMO – Ci ha fatto compagnia per tre lustri, ergendosi a simbolo non solo della piazza centrale ma soprattutto a costituire ‘avviso’ ai teramani che il Natale era alle porte, quando veniva addobbato con luci, palle e stelle brillanti. Adesso anche per lui è arrivata l’ora del desìo’ e prima che il passare degli anni, l’inquinamento e la malattia lo trasformino nello ‘spelacchio’ teramano, va via per non tornare più.

Il vecchio e caro cedro sotto al campanile della Cattedrale di Teramo nelle prossime ore, qualche giorno, sarà eradicato perché secco per essere sostituito con un nuovo, più giovane e rigoglioso esemplare. Sarà una ‘abies nordmanniana’, meglio noto come abete del Caucaso (il classico ‘albero di Natale’), di circa 8 metri, a trovare collocazione al posto dell’attuale albero e a fare il suo ‘esordio’ in piazza Martiri della Libertà, proprio in concomitanza del Natale 2022.

L’abete è stato donato dall’impresa ‘Falone’, il cui titolare Raffaele Falone, diventato per consuetudine ormai il ‘Babbo Natale’ per la fornitura dell’albero festivo, lo ha trovato, acquistato e donato all’amministrazione comunale. Ma, a differenza dei precedenti, che venivano installati in mezzo alla piazza, longitudinalmente al corso principale per essere visto da lontano, questa rimarrà, perchè verrà piantato al posto dell’abete anziano. Una curiosità: anche il cedro che verrà sostituito era stato donato 15 anni fa da Raffaele Falone, che quindi conferma una tradizione datata.

I lavori per la sistemazione e l’addobbo dell’abete del Caucaso cominceranno con tutta probabilità a inizio settimana prossima.